Il codice a barre è un codice composto da una serie di elementi grafici ad alto contrasto utilizzato per restituire le info dei prodotti sul quale il codice è applicato. Le lettura avviene per mezzo di uno scanner o lettore specifico per codice a barre che decodifica tutte le info contenute nel codice.
Un codice a barre è, dunque, un simbolo che contiene sequenze di informazioni (informativi, di marketing, di tracciabilità) che vengono trasmesse in un database dove possono essere registrate, archiviate e consultate le relative informazioni.
Storia codice a barre
Il codice a barre fu ideato dagli statunitensi Norman Woodland e Bernard Silver e brevettato nel 1952 per rispondere all’esigenza di automatizzare le operazioni di cassa delle aziende e delle industrie. Prima del codice a barre, una delle prime idee per fluidificare le operazioni di cassa era stata quella di utilizzare il Codice Morse stampato ed esteso in senso verticale. I primi anni non furono fortunati per l’invenzione del codice a barre. Infatti non esistevano sistemi di illuminazione fotomoltiplicatori in grado di garantire una fonte luminose intensa tale da permettere la lettura immediata del codice. Le lampade allo xeno, le uniche a garantire questo tipo di illuminazione - avevano dei prezzi troppo esosi per l’epoca.
Fu con lo sviluppo della tecnologia laser che si poterono costruire dei lettori di codici a barre prezzi più competitivi e, quindi, avviare massivamente la lettura dei codici. Difatti solo negli anni ’70 i codici a barre entrarono a pieno regime nella grande distribuzione e nei magazzini. Nel 1972 ci fu una sperimentazione nei grandi magazzini di Cincinnati che fu un vero e proprio flop dal punto di vista organizzativo e tecnologico. Bisognerà attendere il 1974 per veder venduto il primo prodotto attraverso la lettura di codice a barre: era un pacchetto di gomme che venne acquistato nel Troy supermarket, nell'Ohio. Il pacchetto di chewingum viene conservato come cimelio al museo Smithsonian’s National museum, museo di storia contemporanea.
In Europa e in Italia il codice a barre si diffonderà qualche anno dopo.
Com’è fatto il codice a barre
Il codice a barre lineare è composto da una sequenza di barre e spazi. La barra è l'elemento scuro del codice a barre formato da una striscia verticale. Lo spazio è la parte chiara che separa le barre nere fra loro. Il modulo è l’unita base del codice a barre, e con questo si intende la larghezza dell'elemento più stretto (che può essere una barra o uno spazio). Gli altri spessori sono un multiplo del modulo base. Ogni serie di barre è intermezzata da una quiet zone, ovvero un’area chiara. Ciò permette di capire se il codice è stato letto interamente. Inoltre ogni informazione è preceduta da un dato di start e seguito da un dato di stop. Questi ultimi possono essere anche identici come nel caso di un particolare tipo di codice: il code39.
I codici a barre si dividono in discreti e continui. I primi sono codici a barre in cui solo le barre nere riportano le informazioni. Si definiscono codici a barre continui quando sia le barre nere che gli spazi bianchi riportano l’informazione.
Tipi di codici a barre
I codici a barre si dividono in codici lineari e codici bidimensionali. Codici a barre che rappresentano sistematicamente i dati, che variano la spaziatura fra barre e spazi, possono essere chiamati anche lineari o unidimensionali (includono codici UPC ed EAN)
Codici a barre unidimensionali (1D)
Upc
Sono codici a barre usati soprattutto in nazioni come Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Al loro interno si differenziano in UPC—A che codificano al massimo 12 cifre numeriche, o UPC-E che ne codifica al massimo sei.
Codice a barre EAN
Sono utilizzati massivamente nel campo della grande distribuzione di tutto il mondo (specialmente in Europa). Sono molto simili ai codici UPC, si suddividono internamente in codice EAN 13 (a 13 cifre) e in codice 8 EAN (a 8 cifre), preferito quando lo spazio per marcare i prodotti è limitato, come ad esempio sui pacchetti di gomme, matite etc…
Codice 39
Il codice 39 è un codice alfanumerico usato soprattutto nel settore automotive. Chiamato codice 39 perché poteva essere utilizzato per codificare 39 caratteri, oggi può codificarne fino a 43, dopo le recenti modifiche.
Codice 128
Il codice 128 è usato soprattutto nei trasporti e nella logistica. Apprezzati per la loro versatilità in quanto possono memorizzare diverse informazioni in quanto possono interpretare qualsiasi carattere ASCII 128.
ITF
I codici ITF sono utilizzati per gli imballaggi. Codificano fino a 14 cifre numeriche e la lettura di questo specifico del codice a barre è immediata.
Codice 93
Codice compatto usato soprattutto per identificare i prodotti nell’inventario della vendita al dettaglio o per raccogliere informazioni aggiuntive sulle spedizioni. Uno dei codici più affidabili in quanto garantisce una maggiore sicurezza nella scansione delle informazioni.
Codabar
Usato soprattutto in ambito medico e sanitario, il grande vantaggio del codabar è che può essere stampato facilmente con qualsiasi stampante in quanto gode di una leggibilità immediata. Codifica un massimo di 20 caratteri (16 + 4 di start e stop).
GS1 Databar
Variante di codice a barre introdotto nel 2001 utilizzato soprattutto per prodotti di piccole dimensioni.
Msi Plessey
Codice utilizzato nella gestione interna della vendita al dettaglio.
Codici a barre bidimensionali (2D)
Sono codici a barre che si avvalgono di simboli bidimensionali. La logica di utilizzo è la stessa dei codici a barre lineare (1D) con la differenza che possono contenere molte più informazioni.
Codice QR
Il più popolare dei codici bidimensionali nonché completamente gratuiti. Hanno tante qualità in quanto si possono adattare su piccole superfici, tollerano gli errori e vengono letti in maniera rapida. Utilizzati molto per menù, riviste e servizi digitali, supportano dati alfanumerici, numerici, kanji e binari.
Codice Datamatrix
Il codice damatrix è molto simile al codice QR. Ha bisogno di poco spazio per essere applicati e, come i QR code, viene letto facilmente e ha un’importante tolleranza.
PDF417
Sono codici a barre che vengono applicati su prodotto che richiedono la memorizzazione di un grande quantitativo di informazioni come fotografie, testi, artwork etc... Possono contenere fino a 1,4 kilobyte di dati.
Aztec
Usati soprattutto nel settore turistico e dei trasporti. Sono letti anche quando sono stampati male o in scarsa risoluzione.
Farmacode
Abbiamo poi il codice Farmacode chiamato anche codice 32 è usato specificamente nel settore farmaceutico ed è regolato da apposite leggi.
La maggior parte dei codici qui sopra esposti ha un codice di controllo che lo scanner è in grado di ricalcolare e verificare per assicurare la corretta lettura e l'integrità dei dati. Altrimenti bisogna provvedere necessariamente alla verifica del codice a barre per evitare degli errori in fase di scansione.
Come correggere errore codice a barre
I motivi di un errore nella lettura del codice a barre possono essere diversi, ma i più frequenti sono da attribuire ad errori di stampa, errori nella struttura dei dati, in un lettore difettoso o non configurato in maniera ottimale. Dunque è facile trovarsi di fronte a un errore del codice a barre. Con i nostri verificatori codici a barre possiamo prevenire questa evenienza e risolvere qualsiasi problema con test specifici e sistemi di verifica del codice a barre all’avanguardia.